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Speciale Halloween: il fantasma degli Studios

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Anche quest'anno torna l'appuntamento terrificante di Halloween... Pensavate mi fossi dimenticata? Certo che no! Quest'anno vi porto nella Hollywood degli anni '20, e vi racconto di una morte misteriosa e di un certo fantasma...

Gli Studios
culver studios

I Culver studios vennero fondati nel 1918 da 3 dei più noti e potenti produttori cinematografici di quegli anni: Thomas Ince, D. W. Griffith e Mack Sennett
Qui vennero girati film che hanno fatto la storia del cinema come Via col vento (Gone with the wind, 1939), King Kong (1933), Quarto potere (Citizen Kane, 1941), Rebecca (1940). Il simbolo degli Studios (che ai tempi della fondazione si chiamavano Thomas H. Ince Studios)è sempre stata la bellissima magione in tipico stile sudista, che compare anche nei titoli di apertura delle produzioni di David O Selznick. 

Thomas Ince e la sua morte misteriosa
thomas ince, marion davies, charlie chaplin
I protagonisti della storia
in senso orario: Marion Davies, Thomas Ince, William Randolph Hearst, Charlie Chaplin
Thomas Ince (1882 -1924) è stato un attore, regista, produttore e sceneggiatore della Hollywood dei tempi d'oro. Nel 1924 è all'apice della sua carriera, frequenta gli attori e i registi più famosi di Los Angeles, e le feste sono all'ordine del giorno. Domenica 16 novembre sale a bordo dello yacht del magnate dell'editoria William Randolph Hearst per festeggiare insieme agli amici il suo 42° compleanno. Insieme a loro ci sono altre persone del jet set hollywoodiano tra cui gli attori Charlie Chapline e Marion Davies (amante di Hearst). 

L'Oneida, lo yatch di William Randolph Hearst dove si dice che venne assassinato Thomas Ince
Martedì notte Ince viene ufficialmente dichiarato morto. Il suo dottore  personale certificò che Ince venne colpito da un'attacco di ulcera sullo yacht e da lì trasportato nella sua casa dove morì martedì notte, mentre secondo le voci più insistenti che circolavano a Hollywood, Ince morì assassinato a bordo dello yacht e successivamente trasportato a casa. Secondo l'ipotesi più accreditata William Randolph Hearst avrebbe sparato a Thomas Ince in un attacco d'ir, dopo averlo scambiato per Charlie Chaplin, che sospettava essere l'amante di Marion Davies.

Il fantasma
thomas ince
Dal momento della morte, il fantasma di Ince è stato visto varie volte all'interno dei Culver Studios, soprattutto sulle scale che portano a quello che un tempo era la sua personale sala di proiezione privata. Negli anni '80, durante i lavori di ristrutturazione degli studio, il fantasma venne avvistato spesso sui set, si presume per dimostrare la disapprovazione alla ristrutturazione. Pare che poi la figura fosse solita scomparire attraverso i muri...







E adesso tutti fuori a festeggiare Halloween... O tutti in casa a guadarsi un bel film horror!
Voi come festeggerete?
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Caro diario... Ottobre 2014

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Ottobre è il mio mese preferito! Perchè? Perchè è il mese del mio compleanno!
E quest'anno l'ho festeggiato alla grande...


Ecco cosa ho combinato questo mese:

Il mio compleanno
torta di compleanno
Il mese è iniziato alla grande con il mio compleanno! Sabato 4 infatti ho compiuto gli anni (non chiedetemi quanti perché non lo dico), e ho festeggiato per tutto il weekend insieme alla mia famiglia. Quella nella foto è la torta che mi ha cucinato il mio maritino!


Il weekend a Londra
silvia diemmi, londra

Ma i festeggiamenti per il compleanno sono proseguiti anche per il weekend successivo… a Londra! Vi ho già raccontato tutto QUI


L’influenza

E appena rientrati da Londra... Un bel raffreddore di coppia arrivato puntualmente di venerdì. Sarà stato il clima britannico? 


Parte #Italiantreasures
#italiantreasures

Come avrete già letto da Facebook e Twitter, questo mese è partito un nuovo e interessantissimo progetto di cui faccio parte insieme ad altri blogger: #italiantreasures. Scopo del progetto è far conoscere i tanti tesori che abbiamo in Italia attraverso un viaggio virtuale per lo stivale. Io mi occuperò del bellissimo connubio viaggi e cinema e vi porterò nei luoghi dove sono stati girati i film che hanno fatto la storia d’Italia. QUI trovate la presentazione del progetto a cura di Elena di Giorni Rubati. 
Siete curiosi? Allora seguite #italiantreasures sui social!



In gita a Brescello
brescello, banana e cioccolato
Sabato 26 in compagnia della mia compagna di sventure Betta sono andata in gita turistica a Brescello. Cosa sono andata a fare a Brescello? A scattare le foto per il mio prossimo post, dedicato ai luoghi di Don Camillo e Peppone! 


Preparativi per il Natale
Quest’anno ho deciso che giocherò d’anticipo, e questa rivista acquistata all’areoporto di Londra sarà la mia bibbia per le decorazioni natalizie!


Hitchcok il maestro del brivido
Il giorno del mio compleanno mi sono “regalata” la visita alla mostra Hitchcok il maestro del brivido. Mi ha accompagnatola mia mamma,grande fan del regista e che mi ha tramesso sin d piccola la stessa passione. La mostra è stata molto interessante, ed è stata un ottimo spunto per un post dedicato a Hitchcok al quale sto lavorando.
Hitchcok il maestro del brividoè visitabile a Parma, al Palazzo del Governatore fino al 9 Novembre. QUI tutte le info.


Il film del mese
Prosegue la collaborazione con Judy Garland conosciamola meglio anche in Italia, e questo mese ho recensito un film che mi è piaciuto molto: Le ragazze di Harvey. Trovate la recensione sulla pagina Facebook (QUI il link).
Questo è stato anche il film del mese, visto che nemmeno a ottobre sono andata al cinema (io ci andrei anche, ma non ci sono film decenti!). A proposito, il libro del mese è sempre quello del mese scorso: A long way down (lo so, sono una lumaca).


E ora vi saluto e ti do appuntamento al prossimo mese!



A Brescello con Don Camillo e Peppone

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I film di Don Camillo e Peppone, il parroco e il sindaco in eterna lotta e contraddizione nell’Italia del dopoguerra, sono un classico che più classico non si può. Mi ricordo che li guardavo da bambina, e anche oggi quando mi capita di vederli passare in tv, mi fanno ancora ridere. Sono quel genere di film che hanno nella loro semplicità qualcosa di vincente. 

brescello, don camillo, #italiantreasures

A fare da sfondo alle scaramucce dei due protagonisti era un piccolo paese della pianura emiliana, identificato nelle trasposizioni cinematografiche nel paese di Brescello, in provincia di Reggio Emilia. Forse non tutti sanno infatti che i film di Don Camillo e Peppone sono stati tratti da una serie di racconti scritti a partire dalla fine degli anni ‘40 da Giovannino Guareschi, scrittore, giornalista e caricaturista di Fontanelle (Parma). E’ proprio a Brescello che vi porterò con il post di oggi, alla scoperta dei luoghi di Don Camillo e Peppone. 



brescello, don camillo, #italiantreasures
Le statue di Don Camillo e Peppone
Arrivando a Brescello la prima tappa non può che essere la piazza principale: Piazza Matteotti. Qui sono collocate le statue di Don Camillo e Peppone, rigorosamente distanti tra di loro, quasi a voler sottolineare l’eterno contrasto tra i due personaggi. Le statue sono relativamente recenti e risalgono al 2001, anno del 50° anniversario del primo film. 

brescello, don camillo, #italiantreasures

brescello, don camillo, #italiantreasures



Il Cristo parlante 
Sempre nella piazza principale del paese si trova la Chiesa di Santa Maria Nascente: la chiesa di Don Camillo. Ricordate le scene in cui il parroco dialogava col crocifisso? Ebbene, il famoso” Cristo parlante” si trova proprio qui. Venne realizzato appositamente per il film, e fu poi donato alla parrocchia al termine delle riprese. E’ tuttora esposto e si trova nella prima cappella a sinistra. L’ho fissato a lungo, ma con me non ha parlato.
brescello, don camillo, #italiantreasures

brescello, don camillo, #italiantreasures


Il carrarmato e la locomotiva 
Protagonista (insieme alle biciclette) degli spostamenti dei nostri due amici era il treno. La locomotiva utilizzata per le riprese è stata restaurata e collocata in paese, accanto al Museo di Don Camillo e Peppone.
brescello, don camillo, #italiantreasures

A poca distanza è stato collocato anche un carrarmato simile a quello utilizzato per le riprese del film Don Camillo e l’On. Peppone. Non è purtroppo l’originale, ma un modello simile donato dall’Esercito Italiano e successivamente restaurato. Trovare una locomotiva e un carrarmato nel centro di un paese non è certo cosa da tutti i giorni! 
brescello, don camillo, #italiantreasures





La campana 
Passeggiando tra le viuzze di Brescello, appena dietro la piazza, ci si imbatte in un breve porticato dove è appesa niente meno che la campana di Peppone, utilizzata per le riprese del film Don Camillo Monsignore… ma non troppo. La campana si trova sotto il porticato di via Giglioli

brescello, don camillo, #italiantreasures


Questi sono i luoghi di Brescello che più parlano delle storie di Don Camillo e Peppone, ma se volete fare una full immersion nel mondo del parroco e del sindaco più famosi d’Italia, allora non potete lasciarvi sfuggire nemmeno la stazione ferroviaria, il passaggio a livello e ovviamente… il fiume Po! E per non farvi mancare veramente nulla non potete tralasciare una visita al museo di Don Camillo e Peppone (QUI le info) 

brescello, don camillo, #italiantreasures


brescello, don camillo, #italiantreasures


brescello, don camillo, #italiantreasures

Il viaggio di #Italiantreasures attraverso i luoghi più belli d’Italia prosegue giovedì prossimo 13 Novembre con Daniela di Racconti di viaggio e non solo che ci porterà a Genova!



Foto di Silvia Diemmi con la collaborazione di Elisabetta Bertorelli

Usa on the road #7: Ho visto cose strane

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Come promesso ecco il tanto atteso post con le "cose strane" viste negli Usa. Pronti? Si parte!


Appena arrivati all'areoporto di Denver vedo questi inquietanti cartelli che non è che proprio mi rassicurino molto: sono i Rifugi per tornado





Primo giro al supermercato dove rimango "basita" dalle dimensioni delle confezioni:
Il caffè solubile

La limonata

Un sacco da 9 Kg di fagioli 

Una bevanda strana, mai vista prima: la Sarsaparilla. Una specie di birra analcolica che pare fosse piuttosto diffusa ai tempi del far-west americano:


Altro giretto al supermercato e pensando a voi, ho scattato queste foto "gastronomiche" (si fa per dire...):



Il food storage: perchè non si sa mai cosa potrà capitare, quindi meglio essere preparati e mettersi in casa un bel barattolo da 1 kg di uova strapazzate liofilizzate per ogni evenienza:

E poi, giri l'angolo e cosa trovi? Il paradiso, e cioè un intero corridoio dedicato a patatine di ogni genere!


Ma le stranezze non le ho trovate solo al supermercato: questi due secchi erano  nel parcheggio di un motel. Uno è per le "pezze" pulite e uno è per quelle sporche. Nei motel hanno l'abitudine di "riciclare" gli asciugamani vecchi facendone delle pezze che mettono poi a disposizione per gli ospiti. Cosa ci si può fare con queste pezze? Di tutto, io per esempio le ho usate per pulire il vetro della macchina!


Una delizia di cui gli Americani vanno ghiotti: i bastoncini di manzo essiccato. Sono venduti in buste (tipo sacchetto di patatine) e si trovano ovunque, dal supermercato agli autogrill. Io non ho avuto il coraggio di assaggiarli.


Il meglio: l'Oxygen bar
Li ho visti solo a Las Vegas (d'altronde è l'unica città che abbiamo visitato), dove erano veramente molto diffusi. I primi che ho visto mi sembravano dei comuni nail bar, poi ho notato i flaconi con del liquido colorato e ho pensato che vendessero granite, ma quando ho cominciato a vedere i clienti seduti con le cannule infilate nel naso ho capito che forse qualcosa mi era sfuggito....
Negli Oxygen bar infatti si paga per respirare ossigeno aromatizzato che viene inalato proprio attraverso delle cannule inserite nel naso (come si fa per i malati di insufficienza respiratoria, per intenderci)




Allora ditemi, questi Americani sono riusciti a stupire pure voi?

                                 QUI tutti i post sulla mia vacanza Usa on the road 

Oggi vorrei…

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Oggi prendo in prestito la rubrica Oggi vorrei dalla collega Cristina di Coniglio giallo, e vi dico cosa vorrei io. 

Ecco, io oggi vorrei essere in una coffee house tipo questa:

Seduta su una comoda poltrona tipo questa:




A sorseggiare un bel te caldo in una tazza come questa:

Accompagnato da una mega fetta di torta al cioccolato tipo questa:

In sottofondo ci sarebbe musica jazz, diciamo tipo lei (Norah Jones):



A farmi compagnia ci sarebbe un giornale di moda vintage tipo questo:


E fuori dalla vetrina della coffe house vedrei questo:

Sì lo so, sono una che si accontenta. Ma sognare non costa niente!

Che fine ha fatto Baby Jane?

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Durante l'influenza di qualche settimana fa, ho approfittato delle ore di riposto tappata in casa per (ri)vedere qualche vecchio film. E così ho tirato fuori dalla libreria un dvd che mi era stato regalato qualche anno fa: Che fine ha fatto Baby Jane? (What Ever happened to Baby Jane?)




Il film è del 1962, ed è noto soprattuto perché è interpretato da due dive di Hollywood, che pur avendo sbancaato i botteghini per tutti gli anni '30 e parte dei '40, ai tempi del film erano cadute nel dimenticatoio: Bette Davis e Joan Crawford.
Che fine ha fatto Baby Jane è un film decisamente strano: personalmente lo collocherei in quel genere di film tra il thriller e il fetish. Racconta la storia di Blanche Hudson, ex stella del cinema ora in carrozzina, e della sorella Jane, ex bambina prodigio star di teatro famosa col nome Baby Jane. Jane, da tempo alcolizzata e con disturbi psichici,  non ha mai accettato la fama e il successo della sorella e si rinchiude in un mondo immaginario in cui lei è ancora la bambina prodigio di 40 anni prima. Le due sorelle convivono in una lussuosa casa a Hollywood, dove Blanche vive quasi segregata, sottoposta dalla sorella a sottili torture psicologiche e fisiche fin quando la situazione non degenererà.

che fine ha fatto beby jane, bette davis, joan crawford

Il film è uno di quelli che tiene col fiato sospeso (non sai mai cosa sta architettando quella pazza di Jane), anche se credo che il suo punto forte sia soprattutto quell'alone di nostalgia per la vecchia Hollywood che aleggia un po' dappertutto. Dalla casa dove abitano le sorelle (nel film si dice che un tempo era appartenuta a Rodolfo Valentino), alla vecchia macchina anni '40 che guida Jane, ai costumi, fino ovviamente agli spezzoni di film (interpretati realmente dalle due attrici quando erano all'apice della loro carriera) inseriti nel film. Per dare un ulteriore tocco di nostalgia a tutto ciò, il film è girato in un anacronistico bianco e nero che mette volutamente e inesorabilmente in luce tutte le rughe e i difetti delle due dive.

che fine ha fatto beby jane, bette davis, joan crawford


Bette Davis e Joan Crawford: due dive a confronto
Bette Davis e Joan Crawford sono state per tutta la loro carriera acerrime rivali. Bette non considerava Joan una vera attrice, ma una "finzione" creata dallo star system per rappresentare una generazione che stava cambiando, mentre Joan considerava Bette algida e del tutto priva di sex appeal. Pare che le due dive si siano sempre odiate e abbiano sempre rifiutato di fare film un cui fosse presente l'altra, fin quando, giunta un'età in cui i copioni cominciavano a scarseggiare, accettarono di interpretare Che fine ha fatto Baby Jane sperando più che altro in un nuovo slancio per le loro carriere ormai da anni in fasi discendenti.

che fine ha fatto beby jane, bette davis, joan crawford

Per Che fine ha fatto Baby Jane, Bette Davis ricevette la nomination come miglior attrice protagonista, ed è curioso come il premio per cui la Davies era candidata all'Oscar venne vinto da Anne Brancoft ma ritirato da Joan Crawford (solo coincidenza o una mossa da vera diva?)

che fine ha fatto beby jane, bette davis, joan crawford
Joan Crawford con l'Oscar vinto da Anne Bancoft come migliore attrice

Scommetto che Bette non fu molto contenta di tutto ciò...
che fine ha fatto beby jane, bette davis, joan crawford

Nel film ha una piccola parte la figlia di Bette Davis, Barbara Davis Hyman (interpreta la figlia della vicina di casa). Nel 1985 Barbara pubblicò il libro My mother's Keeper in cui dipingeva la madre come un'alcolizzata egoista. Il libro ebbe anche un seguito, Narrow Is the Way, in cui Barbara rincarava ulteriormente la dose di accuse verso la madre. La Davies rispose due anni più tardi, tramite una lettera dedicata alla figlia pubblicata nella sua autobiografia This 'N That.

che fine ha fatto beby jane, bette davis, joan crawford
Bette Davis e la figlia Barbara


Chissà se fu Mommie dearest, il libro pubblicato nel 1978 da Christina Crawfod (figlia di Joan), fu fonte d'ispirazione per il libro della figlia della Davies . Il libro, che ebbe un enorme successo (e dal quale venne anche tratto l'omonimo film interpretato da Faye Dunaway) dipingeva l'attrice come una perfida strega che nel corso degli anni sottopose Christina e gli altri figli a ogni tipo di angherie. La Crawford purtoppo non poté mai difendersi da tali accuse, essendo passata a miglior vita un anno prima della pubblicazione del libro.

che fine ha fatto beby jane, bette davis, joan crawford
Joan Crawford e la figlia Christina

Con questo post spero di avervi incuriositi a proposito di questo film, e soprattutto di avervi fatto conoscere qualcosa di più a proposito di queste due grandi dive.
Avete mai visto Che fine ha fatto Baby Jane? Cosa ne pensate?

p.s. Vi piace il nuovo look del blog?

Il parco biblico made in Usa

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Gli americani sono strani, molto strani, a volte sanno essere decisamente esagerati. Come Mr. John Batipst Greco che negli anni ’60 ha costruito un parco tematico interamente dedicato alla… Bibbia

parchi abbandonati usa, holy land



Mr. Greco era un fervente cattolico che a un certo punto della sua vita sentì l’impellente necessità di ricreare nel Connecticut delle attrazioni ispirate ai luoghi biblici.

parchi abbandonati usa, holy land

Una piccola Betlemme, una piccola Gerusalemme, un po’ di catacombe e persino il giardino dell’Eden.


parchi abbandonati usa, holy land

Il parco, la cui costruzione iniziò nel 1955, ebbe il suo periodo di massimo splendore negli anni ’60 e ’70.

parchi abbandonati usa, holy land

Era visitato da una media di 40.000 visitatori annuali.
E chi dice che non c’è più religione?

parchi abbandonati usa, holy land

Nel 1984 il parco biblico chiuse i battenti per un periodo di ristrutturazione, ma a seguito della prematura morte di Mr. Greco nel 1986, non venne più riaperto. 


parchi abbandonati usa, holy land

Passò in eredità alle Filippini Sisters (che non è il nome di una band femminile degli anni ’70 ma di un istituto religioso americano) le quali per alcuni anni si impegnarono a tenere vivo il parco (pur essendo chiuso al pubblico) con dei gruppi di preghiera settimanali. In quegli anni è stata persino registrata un’apparizione della Madonna.


parchi abbandonati usa, holy land

Per decenni il parco è stato abbandonato al suo triste destino, e nel 2010 è stato addirittura teatro del rapimento e dell’uccisione di una sedicenne.
Lo scorso anno è stato acquistato da due imprenditori con l'intenzione di ristrutturarlo e rinnovarlo. Per ora è stata restaurata e illuminata la grande croce simbolo del parco.

parchi abbandonati usa, holy land

parchi abbandonati usa, holy land


parchi abbandonati usa, holy land


parchi abbandonati usa, holy land


parchi abbandonati usa, holy land

Ma non è tutto qui! Per un parco dedicato alla Bibbia che giace abbandonato, ce n'è un altro in perfette condizioni che gode di ottima salute! Si chiama Holy Land Experience e si trova in Florida. 

Questi Americani non smetteranno mai di stupirci!

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Speciale Natale: gli zuccherini

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Si avvicina il Natale ed è ora di cominciare a preparare quei piccoli regalini da portare in omaggio a parenti e amici durante le festività. Preparare gli zuccherini è semplicissimo, e potete poi utilizzarli per confezionare dei simpatici regalini di Natale.

natale, zuccherini, zollette

Cosa vi serve per preparare gli zuccherini:
  • Zucchero
  • Acqua
  • Uno stampino in silicone della forma che preferite (io ho utilizzato quello per i cioccolatini)

Per prima cosa procuratevi una ciotola e un cucchiaino. Bagnate l’interno della ciotola e senza asciugarlo versatevi qualche cucchiaino di zucchero (circa 3 cucchiaini). Inumidite bene lo zucchero facendolo aderire alle pareti della ciotola e mescolate. Dovreste ottenere una consistenza come di sabbia bagnata.

natale, zuccherini, zollette


Con questo composto cominciate a riempire lo stampino. Quando si esaurirà il composto versate altro zucchero e mescolatelo con un cucchiaino bagnato (io non verso mai direttamente l’acqua nella ciotola per non rischiare di rendere il composto troppo umido).
Una volta riempito tutto lo stampino non vi resta che metterlo in un luogo asciutto e attendere che gli zuccherini si asciughino. Questa operazione richiede 8/9 ore: io per comodità ho preparato gli zuccherini alla sera e alla mattina erano pronti!

natale, zuccherini, zollette

Come vedete il procedimento per creare gli zuccherini è molto semplice, dovete solo fare molta attenzione è trovare la giusta consistenza del composto di zucchero e acqua (non deve essere né troppo secco né troppo bagnato).

natale, zuccherini, zollette

Una volta preparati gli zuccherini, potete riunirne un po’ in un sacchetto trasparente, arricchirlo con qualche decorazione natalizia e regalarlo magari accompagnato a una confezione di tè o tisana.
Se preferite potete anche inserire gli zuccherini in un vasetto di vetro o una scatola di latta (ottimi anche per conservarli).

La settimana prossima vi mostrerò come creare gli zuccherini alcolici!



Caro diario … Novembre 2014

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E anche questo mese di Novembre se n'è andato (è passato un po' in sordina a dire il vero), ma vediamo cosa è successo...

banana e cioccolato, silvia diemmi




I private sales all’outlet Fidenza Village
banana e cioccolato, fidenza village, outlet, fidenza

Il primo weekend del mese ci sono stati i private sales all’outlet Fidenza Village (Parma), il che significa il 30% di sconto extra sui prezzi outlet. Ne ho approfittato per fare un po’ di acquisti insieme a mio marito, e per vedere le bellissime decorazioni natalizie sparse per il villaggio!


Il libro del mese

Terminato finalmente l’interminabile A long way down, mi sono dedicata a un libro che stazionava nella mia libreria da ormai un anno: La mia Africa. Paradossalmente questo, che si direbbe un libro più palloso di quello che l’ha preceduto, mi sta piacendo tantissimo e lo sto praticamente divorando. Era da tanto che non mi capitava di leggere un libro che mi prendesse così tanto!

E i film del mese

Ebbene sì, dopo una pausa cinematografica durata mesi, a Novembre ci sono stati ben due film: 
- I due volti di gennaio: passabile ma non mi ha proprio esaltata. Le premesse c’erano tutte (trama, interpreti, ambientazione) ma non sono bastate per fare decollare il film, che mi è sembrato abbastanza fiacco.
- La spia (A most wanted man): un bel film di spionaggio in perfetto stile John Le Carrè (dal cui libro Yssa il buono è tratto il film). Mi è piaciuto perchè ti tiene con il fiato sospeso e gioca tutto sui dubbi che ruotano attorno ai personaggi.


Mostra: Cristalli!
mostra cristalli, parma

In una fiacca domenica pomeriggio autunnale abbiamo visitato una mostra interessante che si è tenuta qua a Parma: Cristalli! Un modo diverso e sicuramente interessante per approfondire tutto ciò che riguarda il mondo dei cristalli. La mostra purtroppo si è conclusa il 30 Npvembre, in ogni modo vi lascio il link nel caso questa mia breve presentazione vi abbia incuriositi. 


La collezione Renato Bruson
mostra bruson, fondazione cassa di risparmio, parma
E in un piovoso sabato mattina ho visitato la collezione Bruson esposta alla Fondazione Cassa di Risparmio di Parma. Il famoso baritono  ha recentemente donato alla Fondazione la propria collezione che comprende nomi come Boldin, Segntini e Signorini. Le opere saranno esposte a Parma fino al 25 Gennaio, dopo di che verranno catalogate e collocate nelle sale del piano superiore dove è tutt'ora visitabile la collezione permanente .
QUI tutte le info sulla mostra

P.S. la mia foto che vedete (scattata all'interno delle sale della Fondazione) è stata selezionata da IG_emiliaromagna! Se volete seguirmi su Instagram mi trovate come bananaecioccolato



Nuovo look per il blog!
banana e cioccolato

Dopo lunghe riflessioni, prove, consultazioni, e cambiamenti di idea, domenica finalmente il blog ha cambiato look (non ve ne eravate accorti?). Sono molto soddisfatta, soprattutto perché ho fatto tutta da sola 


Lo spettacolo con le drag queen
ape drag queen, parma, aldo piazza

Sempre domenica 16 sono andata a vedere un bellissimo spettacolo di drag queen. Protagoniste la mitica Ape Regina (nella foto) accompagnata da Tina e Rovina. E’ stata una serata bellissima e come sempre Ape e le sue amiche si sono rivelate strepitose. Sapete con chi sono andata allo spettacolo? Con mia mamma e la sua compagnia! Un applauso alla mamma per favore!


La torta ipercalorica
silvia diemmi, banana e cioccolato, torta

La ricetta del mese è questa torta ipercalorica che ho preparato con pasta frolla, cioccolato, riso, pinoli uvetta e grand marnier. Olè!



Gli zuccherini

Questo mese mi sono messa avanti con i lavoretti natalizi e ho preparato gli zuccherini natalizi! Trovate QUI la ricetta.


E per finire....
prissi, silvia diemmi, gatto

Vi lascio con questo primo piano della Prissi. Al mese prossimo!

Speciale Natale: gli zuccherini spiritosi

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Quest’anno come pensierino natalizio ho deciso di riproporre gli zuccherini alcolici, che hanno riscosso parecchio successo già un paio di anni fa. Si tratta di semplici zuccherini (QUIil post della settimana scorsa dove vi mostro come preparare gli zuccherini personalizzati) aromatizzati alle spezie, deliziosi da gustare a fine pasto (soprattutto dopo uno di quei pasti delle feste quando dopo aver mangiato per ore non riesci nemmeno ad alzarti da tavola), e con tutti i sapori che fanno subito pensare al Natale!


zuccherini alcolici, natale



Sono buonissimi ma fate attenzione, sono (parecchio) alcolici!

Cosa vi serve per preparare gli zuccherini spiritosi:
per un vasetto di zuccherini alcolici:
  • 6/7 zollette di zucchero (QUI la ricetta)
  • 1/4 di buccia di arancia
  • 2 pezzetti da 1 cm ca. di stecca di cannella
  • 7/8 chiodi di garofano
  • Acol puro
  • Un vasetto di vetro richiudibile
N.B. le dosi sono puramente indicative


zuccherini alcolici, natale, arancia, cannella

Sbucciate l’arancia e tagliate la buccia a listarelle.


zuccherini alcolici, natale, arancia, cannella

Mettete sul fondo di ogni vaso i chiodi di garofano e i pezzetti di stecca di cannella. 

zuccherini alcolici, natale, arancia, cannella

Riempite con gli zuccherini e coprite il tutto versandovi l’alcol.
Lasciate in infusione per qualche settimana (attenzione: più lascerete in infusione i vasetti e più gli zuccherini saranno alcolici!)

Ecco fatto, ora non vi resta che decorare i vasetti e portarli in dono a parenti e amici! 

zuccherini alcolici, natale, arancia, cannella



zuccherini alcolici, natale, arancia, cannella

Appuntamento alla prossima settimana con un nuovo post natalizio (vi darò qualche dritta per i vostri regali di Natale)!

5 consigli per i regali di Natale

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Mancano due settimane esatte al Natale, e scommetto che molti di voi (inclusa la sottoscritta) non hanno ancora comprato tutti i regali… Spesso è solo questione di tempo (che manca sempre), ma a volte mancano le idee. Ecco quindi 5 consigli per i vostri regali di Natale, spero vi possano essere utili!








1 Fate una lista desideri


E' un po' come la letterina a Babbo Natale, potrà sembrarvi un'idea stupida ma vi assicuro che è molto pratica. L'ho provata personalmente l'anno scorso, e vi assicuro che è molto utile sia per chi fa che per chi riceve il regalo! Non dovete far altro che scrivere una lista di cose che vi piacerebbe ricevere per Natale e chiedere ad amici e parenti di fare altrettanto! Ovviamente la lista funziona solo tra un numero ristretto di persone, perchè poi dovrete mettervi d'accordo con gli altri amici per evitare di fare regali doppi!



2 Un regalo equo solidale
La vostra amica ha già di tutto e di più, qualsiasi regalo per le sarebbe superfluo? Allora perché non pensare a un regalo che faccia bene a lei e anche a chi lo produce? Quasi in ogni città si trovano negozi di commercio equo solidale (i prodotti si trovano anche nei supermercati e spesso nei mercatini) e potete scegliere tra te, caffè, dolci, ma anche farvi confezionare un vero e proprio cesto natalizio.





3 Una gift card 

Avete un budget preciso, avete girato la città in lungo e in largo ma proprio non avete trovato niente? Allora perchè non regalare una carta prepagata? E' un po' come quando eravamo bambini e ci arrivava dalla nonna la busta con i soldi, e la apprezzavamo, vero? I principali marchi sia di abbigliamento che di profumeria e accessori offrono questa idea regalo che a me non dispiace affatto!




4 Pensa a un regalo handmade


Quante volte gironzolando per i mercatini (o perché no, anche in rete) vi siete imbattuti in cose carinissime fatte a mano? E’ un modo carino per fare un regalo diverso dal solito, dalle solite cose confezionate in serie che spesso si trovano nei negozi. Il bello dei regali handmade è che si possono personalizzare, magari con un colore o con le iniziali o il nome della persona a cui è indirizzato il regalo. In questo periodo ci sono un sacco di mercatini natalizi sparsi un po’ ovunque, approfittatene!

P.s. se preferite fare shopping in rete, fate un giro su Etsy, ci sono un sacco di cose carine da tutto il mondo (anche dall’Italia ovviamente)!



5 Personalizza i tuoi pacchetti



Hai trovato il regalo, magari all'ultimo minuto, non era quello che cercavi, ma eri veramente a corto di idee. Come fare per renderlo unico? Personalizzalo! Io trovo che il pacchetto e il biglietto siano una parte fondamentale del regalo. Da un paio di anni personalizzo tutti i miei regali di Natale con i Christmas tag fatti fa me. Se non avete manualità non preoccupatevi, in rete ne trovate anche già pronti da stampare! Basta fare la ricerca "Christmas tag" e vedrete quante idee troverete!





Spero che i miei consigli vi siano stati utili! 

E voi avete qualche consiglio da darmi per i regali di Natale?




#ITALIANTREASURES : in viaggio attraverso l'Italia da scoprire

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In queste ultime settimane insieme a un gruppo di blogger abbiamo intrapreso un viaggio virtuale attraverso il nord Italia: è il viaggio di #ITALIANTREASURES. Ogni settimana abbiamo scoperto un luogo diverso, siamo stati in grandi città e in piccoli paesi, e ogni volta abbiamo scoperto qualcosa di nuovo del nostro bel paese. Ora siamo arrivati alla conclusione della prima tappa di questo progetto, e voglio condividere con tutti voi il nostro cammino attraverso il nord Italia. Ecco dove ci ha portati #ITALIANTREASURES:





Il viaggio è partito da Palmanova, in Friuli Venezia Giulia, una delle città fortificate meglio mantenute in Europa. Enrico di Bassa velocità ci ha guidatoalla scoperta di questa bellissima stella di pietra. 
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Da lì ci siamo spostati in Veneto, dove Lucia di Luoghi da vedereci ha guidati in un insolito tour di Verona, alla scoperta di monumenti storici e luoghi shakespeariani.
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Siete poi venuti insieme a me nella mia Emilia: vi ho portati a Brescello per farvi conoscere i luoghi dove sono stati girati i film di Don Camillo e Peppone
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Daniela di Racconti di viaggio e non solo ci ha poi portati poi in Liguria, a spasso per Genova, facendoci scoprire una città adatta a tutta la famiglia.
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 Siamo poi saliti in Piemonte, dove Anca diMatrioska Adventures ci ha fatto assaggiare i sapori delle Langhe, terra di castelli ed eccellenze enogastronomiche
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E per finire, Elena di Giorni Rubatici ha portati in Trentino, nella bellissima Merano, dove ci ha fatto conoscere il castello di Trauttmansdorff e i suoi magnifici giardini.
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Ma  #ITALIANTREASURES non finisce qui! Dopo la prima parte dedicata al nord Italia, si sposterà al centro per farvi conoscere altre meraviglie del nostro bel paese. 

Per questo chiediamo il vostro aiuto: segnalateci con l’hashtag  #ITALIANTREASURES i luoghi che vorreste farci conoscere, quelli che secondo voi meritano di essere scoperti e dei quali vorreste che si parlasse.

Mi raccomando, aspettiamo le vostre segnalazioni!




Fashion rules al Kensington Palace di Londra

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Durante il nostro weekend di ottobre a Londra (QUI il post) abbiamo visitato il Kensington Palace che ospita la bellissima mostra dedicata agli abiti indossati negli ultimi decenni dalle tre donne più importanti della famiglia reale britannica: la regina Elisabetta, la principessa Margaret (sorella della regina) e ovviamente Lady Diana Spencer.

fashion rules, londra


La mostra ripercorre attraverso la moda l’evolversi dei costumi all’interno della casa reale britannica. Ogni decade è rappresentata dagli abiti di una diversa figura reale: si parte dagli anni ’50 rappresentati da una giovane regina Elisabetta appena salita al trono, per passare agli anni ’60 e’70 rappresentati dalla principessa Margaret, e infine agli anni ’80 e ‘90 rappresentati da Lady Diana. 
Inutile dire che gli abiti esposti sono meravigliosi, io sono rimasta incantata soprattutto dagli eleganti abiti indossati dalla Regina Elisabetta negli anni ’50.

fashion rules, londra

Una cosa che mi ha colpito molto in questa mostra è stato come dagli abiti si possa capire non solo la personalità ma anche lo status di chi li indossa. Non avevo mai riflettuto su come l’etichetta potesse influire così tanto anche su persone appartenenti alla stessa famiglia reale: se dagli abiti della regina Elisabetta traspare un’eleganza molto formale, da quelli della sorella Margaret si intuisce una maggior libertà non solo nel taglio, ma anche nei tessuti e nei colori. Sempre per motivi di stato Elisabetta si è sempre affidata esclusivamente a stilisti inglesi, mentre la sorella Margaret ha avuto l’opportunità di farsi confezionare abiti dagli stilisti internazionali più alla moda. E credetemi, questo influisce eccome sul risultato!

fashion rules, londra

A tal proposito una differenza abissale l’ho notata anche nell’evoluzione del look di Diana Spencer prima e dopo separazione dal Principe di Galles: da un look morigerato e piuttosto sottotono, a un look femminile e appariscente.
Insomma, se siete appassionate di moda non potete perdervi questa mostra.
fashion rules, londra
  
fashion rules, londra

fashion rules, londra

fashion rules, londra

fashion rules, londra

INFO
La mostra Fashion Rules è all’interno del Kensington Palace (residenza della famiglia reale, dove tuttora risedono William e Kate), nei Kensington Gardens.
Se avete in programma qualche giorno a Londra non lasciatevi scappare questa mostra, né la visita al Kensington Palace (il biglietto del palazzo include la mostra) dove un’intera sezione del palazzo è dedicata alla regina Vittoria (ma di questo vi parlerò in un altro post).
La mostra Fashion Rules sarà visitabile fino all’estate 2015, QUI tutte le info






Alberi di Natale nel mondo

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Oggi vi porto in giro per le piazze del mondo a vedere i più bei alberi di Natale. Partiamo?



Prima tappa in quello che è probabilmente l’albero di Natale più famoso nel mondo: l’albero del Rockefeller center di New York. E’ illuminato da 45.000 luci a led e sulla sua punta svetta una stella Swarovski. Pensate che la tradizione della cerimonia di illuminazione dell’albero si tiene ogni anno dal lontano 1933!


Rimaniamo negli Usa e ci spostiamo a Washington, dove nel cortile della Casa Bianca troneggia un enorme albero tridimensionale. Agli altri 26 alberi del giardino della Casa Bianca sono stati appesi oggetti tridimensionali disegnati da studenti e artisti di tutto il mondo.


Avete mai pensato al Natale in casa Disney? Qui siamo a Disneyland:


E ora torniamo in Europa e andiamo a Madrid, qui l’albero di Natale é… elettrico! E il bello è che ci si può passare dentro!

Facciamo un salto in un’altra capitale europea, a Parigi. Uno degli alberi natalizi più belli della città è quello davanti alla Cattedrale di Notre Dame, donato dalla Russia alla parrocchia francese.

Sempre in Europa, ci spostiamo un po’ e andiamo in Austria, nella magnifica residenza degli Asburgo. Questo è l’albero allestito nel magnifico parco dello Schönbrunn:

Nemmeno nella fredda Mosca manca l'albero di Natale:


Torniamo in Italia, e facciamo un salto a Milano. Questo è l’albero allestito nella centralissima piazza Duomo: un abete rosso alto 30 metri, pesante undici tonnellate e proveniente da una foresta del comune di Commezzadura (TN)


E per concludere questo viaggio per le piazze del mondo addobbate a festa, vi porto nella mia Parma! Questo è l’albero allestito nella piazza principale della mia città, piazza Garibaldi. Questa foto l’ho scattata la sera dell’8 Dicembre, pochi istanti dopo l’accensione ufficiale. Come potete notare qua la nebbia non manca mai!

Alla settimana prossima con un novo post natalizio dedicato al.... cinema!

Natale a Hollywood

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Chissà come deve essere trascorrere il Natale a Hollywood, ve lo siete mai chiesti? Io sì, tante volte, soprattutto quando mi capita di guardare quei vecchi film in bianco e nero che mi piacciono tanto! E così oggi ho pensato di festeggiare il Natale con una serie di immagini natalizie (rigorosamente in bianco e nero) delle più belle dive di Hollywood. 
E... Buon Natale!

Audrey Hepburn


Lucille Ball


Natalie Wood
Natalie Wood è stata la piccola protagonista di Il miracolo sulla 34° strada (Miracle on 34th Street, 1947). QUI il post sulla misteriosa morte di Natalie Wood.


Sandra Dee
QUI il mio post dedicato a Sandra Dee


Esther Wiliams


Humprey Bogart e Lauren Bacall
 QUI il mio post dedicato a Lauren Bacall


Carole Lombard


Marilyn Monroe
                              (quando ancora si chiamava Norma Jeane)


Debbie Reynolds

Jean Harlow
 QUI il mio post dedicato a Jean Harlow


Elizabeth Taylor

Lassie



E per finire lei, la mia preferita (prima o poi mi deciderò a fare un post anche su di lei):



Joan Crawford


Incontriamoci a Saint Louis

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A Natale mi piace guardare i vecchi film natalizi ( i vecchi film in effetti mi piace guardarli tutto l’anno!), e quest’anno, complice la recente passione per Judy Garland, la scelta è caduta su Incontriamoci a Saint Louis (Meet me in Saint Louis, 1944).
incontriamoci a Saint Louis, Judy Garland



Il film racconta, attraverso le 4 stagioni, le vicende della famiglia Smith dall’estate del 1903 alla primavera del 1904. Come dice il titolo la storia è ambientata nella città di Saint Louis, dove tutti sono in fermento per l’esposizione mondiale che si terrà proprio nella primavera 1904.
Incontriamoci a Saint Louisè un film decisamente allegro, e l’allegria è resa sia dalle canzoni (che io ho continuato a canticchiare anche una volta terminato il film) interpretate da una giovane Judy Garland, che dai magnifici costumi disegnati da Irene Sharaff. Chi segue il blog sa che Irene era una vera e propria istituzione a Hollywood, e durante la sua carriera ha creato degli abiti per i più bei film hollywoodiani (QUI potete leggere il post che le ho dedicato). Secondo me in questo filmi costumi contribuiscono enormemente alla riuscita della pellicola: non solo sono curati nei minimi dettagli, ma delineano perfettamente i personaggi.


incontriamoci a Saint Louis, Judy Garland

Incotriamoci a Saint Louis non è un film prettamente natalizio: come vi dicevo la trama si snoda attraverso le 4 stagioni. In America tuttavia è famoso come un film da rivedere ogni anno a Natale,  e il motivo è soprattutto la magnifica canzone Have yourself a merry little Christmas, cantata da Judy Garland, la protagonista del film. Pensate che la canzone (famosa in tutto il mondo come un classico natalizio) fu composta da Hugh Martin e da Ralph Blane proprio per Incontriamoci a Saint Louis.

incontriamoci a Saint Louis, Judy Garland

Il film fu galeotto, e fece incontrare Vincente Minnelli e Judy Garland (rispettivamente regista e protagonista del film). Quando i due si incontrarono sul set lui aveva 41 anni e lei 22. Si sposarono nel 1945, dopo che Judy ottenne il divorzio dal primo marito, e restarono sposati fino al 1951. Dalla loro unione nacque la figlia Liza.

incontriamoci a Saint Louis, Judy Garland
Judt Garland e Vincente Minnelli
sul set di Incontriamoci a Saint Louis

Judy Garland disse che si innamorò di Vincente Minnelli perché durante le riprese del film la fece sentire realmente bella. Fu proprio sul set infatti che la bellezza di Judy venne resa più “naturale” rispetto al suo look precedente: Minnelli decise di non farle applicare le capsule ai denti e al naso che la rendevano forse più bella ma sicuramente meno naturale. Di questo Judy gli fu sempre grata.


incontriamoci a Saint Louis, Judy Garland


incontriamoci a Saint Louis, Judy Garland


incontriamoci a Saint Louis, Judy Garland

incontriamoci a Saint Louis, Judy Garland

Non mi sono dilungata troppo sulla trama del film per non rovinarvi il gusto di scoprirla poco per volta, ma spero con le mie impressioni di avervi incuriositi!
Insomma, se anche a voi piace guardare vecchi film (e questo credo sia il periodo dell'anno più adatto per farlo!) e se volete trascorrere un po' di tempo in allegria e ascoltare qualche bella canzone, vi consiglio assolutamente Incontriamoci a Saint Louis!

Ecco qui il video della famosissima Have yourself a merry little Christmas:



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Banana e cioccolato si prende qualche giorno di ferie, ci vediamo dopo l'epifania!


Caro diario.. Dicembre 2014

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Anche se in megaritardo... eccomi con il Caro diario di Dicembre, che ovviamente è quasi completamente a tema natalizio. A proposito, avrei voluto fare un post con tutte le immagini delle mie feste ma ormai non sono più in tempo, quindi vi invito a visitare la mia pagina Instagram (Bananaecioccolato) dove trovate tutte le mie immagini natalizie!




Il calendario dell'Avvento
Quest'anno abbiamo fatto un investimento natalizio: al posto del solito calendario dell'avvento preconfezionato... Direttamente dall'Ingilterra è arrivato questo calendario in legno che abbiamo riempito ogni giorno con tanti deliziosi dolcetti!

Gita a Mantova
Sabato 7 dicembre abbiamo fatto un giro nella bella Mantova, una città che mi è sempre piaciuta molto, e che addobbata a festa è ancora più bella!

Il compleanno della mamma
Venerdì 12 è stato il compleanno di mia mamma, e l'abbiamo festeggiato andando a cena al ristorante. E poi... un selfie davanti all'albero di Piazza qua a Parma!


L'albero rosa
Anche se l'albero che preferisco è questo tutto rosa in Piazza della Steccata!


L'albero di Natale della mamma
E sempre per rimanere in tema... Questo è l'elbero di Natale della mamma!


Il film del mese
I film del mese sono stati parecchi: 2 al cinema e tanti in dvd. Al cinema ho visto Due giorni, una notte e L'amore bugiardo, mentre in dvd due bei film d'annata come La vita è meravigliosa Incontriamoci a Saint Louis (ve ne ho parlato qui). Tra tutti quello che mi ha colpito di più è stato Due giorni, una notte un film francese interpretato dalla bellissima Marion Cotillard che è passato un po' in sordina ma che a me è piaciuto molto.


Il libro del mese

Il libro del mese è stato uno dei regali ricevuti per Natale, un libro del quale non conoscevo nemmeno l'esistenza, ma del quale mi sono subito innamorata!


I cappelletti
Anche quest'anno io e Luca ci siamo dati da fare e abbiamo preparato i nostri cappelletti : ben 446! Qua dalle mie parti non è Natale se non si mangiano i cappelletti :-)


Fuoco nero: materia e struttura attorno e dopo Burri
In occasione del prossimo centenario della nascita di Alberto Burri, è in corso a Parma una mostra di opere di vari artisti ispirate ai suoi lavori. Non sono una grande amante dell'arte contemporanea, ma le ho voluto dare una possibilità. Neanche stavolta però è scattata la scintilla (nonostante il nome della mostra!). 
Fuoco neroè visitabile gratuitamente fino al 29 Marzo presso il Salone delle Scuderie del Palazzo della Pilotta a Parma.




Con la mia nipotina

Come ormai tradizione, la mattina della vigilia di Natale la trascorro in giro per il centro di Parma con la mia nipotina che gentilmente mi concede l'onore della sua compagnia. Qui siamo nella centralissima piazza Duomo, subito dopo aver visitato il presepe della cattedrale.


Gli auguri di Natale
Da parte mia e di Luca...

E per il nuovo anno!
...Da parte della Prissi!



E anche per Dicembre è tutto, al prossimo mese!

Keane e il cinema (non solo di Tim Burton)

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Come avrete già letto dalla mia pagina Facebook, il primo film che ho visto quest’anno è stato Big eyes (di Tim Burton con Amy Adams e Christoph Waltz). Il film racconta il tormentato rapporto tra Walter e Margaret Keane, famosi per i quadri con i caratteristici bambini con occhi esageratamente grandi (da qui il titolo del film). 


Prima di vedere il film ero un po’ scettica, avevo paura che sarebbe stata una mezza delusione, e invece mi sono ricreduta. Mi è piaciuto molto perché il regista oltre a raccontare la storia artistica di questi pittori (in realtà la pittrice era Margaret, perché Walter si spacciava come pittore ma non sapeva nemmeno tenere in mano un pennello) ha indagato sul loro rapporto di amore, sottomissione, frustrazione e infine odio.

big eyes, tim burton, keane

La parte del film che mi è piaciuta di più è stato (ovviamente) il legame con i divi di Hollywood: pensate che negli anni ’60 Keane era così famoso negli Usa che alcuni divi del cinema gli chiesero di dipingere per loro dei ritratti. Quando nel film è comparso il personaggio di Joan Crawford (uno dei miei miti!) mi si è accesa una lampadina e mi sono detta: “Qui ci scatta il post!”. E così eccomi qua a raccontarvi con le immagini i divi che si sono fatti ritrarre da Keane

Joan Crawford
big eyes, tim burton, keane

big eyes, tim burton, keane

L'attrice è stata la prima diva a essere ritratta da Keane. Il dipinto era appeso alle pareti della sua camera da letto del suo appartamento. 

Kim Novak
big eyes, tim burton, keane

Keane dipingeva prevalentemente bambini, e infatti in questo dipinto del 1958 Kim Novak è ritratta in come una bambina.

Jerry Lewisbig eyes, tim burton, keane

L’attore è ritratto qui con tutta la famiglia al completo (animali compresi!).

Natalie Wood
big eyes, tim burton, keane

L’attrice nel 1959 commissionò alla Keane due dipinti: uno la ritraeva da bambina, e l'altro da adulta.

Lisa Marie Smith
big eyes, tim burton, keane

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La passione di Tim Burton (regista del film Big eyes) per Keane risale a parecchi anni fa: negli anni ’90 infatti commissionò a Margaret Keane il ritratto dell’allora fidanzata Lisa Marie. Qui è ritratta con il suo cane Poppy.


Ed infine... eccola! Lei è Margaret Keane, la pittrice che ha ritratto tutti questi divi:
big eyes, tim burton, keane


I Golden Globe 2015 di Banana e cioccolato

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Quest'anno mi ero completamente scordata dei Golden Globe, e sono passati così, senza che nemmeno me ne accorgessi. Ma per fortuna grazie ai miei potenti mezzi di informazione, sono riuscita lo stesso a scovare il meglio e il peggio dei divi in passerella. E anche se in giro ho visto dei tentativi di scopiazzamento... Questi rimangono gli unici e inimitabili Golden Globe di Banana e cioccolato!




Iniziamo con il premio La donzelletta vien dalla campagna che quest'anno va alla Keira Knightleycon l'abito Fiori e farlalle (le manca solo il retino e la cesta in vimini):

Il premio Abat Jour va invece aLena Dunham con l'abito Paralume

Zosia Mometcon il suo abito Prima comunionesi porta a casa l'ambito premio Maria checa

Il premio Venderei l'anima al diavolo per arrivare così alla sua età va alla mitica Jane Fonda. Vorrei ricordare che la signora in questine ha 77 anni. Credo che ogni commento sia superfluo.

Il premio Che mi sono messa addosso quest'anno va parimerito a Lorde e a Robin Penn. In entrambi i casi... non so che dire. Boh!



Ma ora veniamo ai miei preferiti: per il premio Eleganza, le candidate erano:

Amy Adams
eDiane Kruger:
Il premio eleganza va a Diane Kruger

E infine il premio per la Coppia più bella va ai bellissimi John Legend e Chrissy Teigen

Come avrete sicuramente notato, quest'anno non è stato consegnato il prestigiosissimo premio Ferrero Rocher. E questo dimostra quanto questa edizione dei Golden Globe sia stata sottotono...

Speriamo che le celebrities si impegnino un po' di più per la notte degli Oscar!

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Usa on the road #8 la Monument Valley

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In una caldissima mattina di Luglio, dopo aver pernottato in un paesino sperduto nel nulla e dimenticato da dio, dopo aver rischiato di rimanere a secco di benzina nel deserto dello Utah, e dopo aver fatto una tristissima colazione su un tavolo di legno nello spiazzo dell’ufficio turistico (chiuso) con cibarie non ben identificate acquistate nel supermercato locale, abbiamo attraversato il confine tra Utah e Arizona e ci siamo addentrati nella Monument Valley. Tra una cosa e l’altra, dopo aver fatto un paio di soste lungo la strada per scattare qualche foto (perché “In questi posti quando mai ci torneremo più?”) ed aver ammirato il panorama da togliere il fiato, siamo arrivati all’entrata della Monument Valley verso mezzogiorno, con il sole a picco sulle nostre teste e una temperatura di 42° C (non sto scherzando).

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La Monument valley è uno dei luoghi più fotografati degli Stati Uniti e probabilmente di tutto il pianeta. Si trova nel bel mezzo del deserto, nel territorio Navajo, e si estende tra gli stati dello Utah e dell’Arizona. Vederla lascia senza fiato (è un po’ come trovarsi davanti al Grand Canyon), e soprattutto non ci si capacita di come le forze della natura abbiano potuto creare dei “monumenti” che sembra siano stati scolpiti dalla mano dell’uomo. Torri, pinnacoli, e vere e proprie sculture si innalzano nel loro splendido colore rosso argilla lungo tutta la valle, illuminati dal sole e su uno sfondo celeste che altro non è che un cielo limpidissimo. Ci sono voluti 50 milioni di anni per creare questi “monumenti” e anche questo ti fa sentire come l’uomo sia piccolo davanti alla natura.

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Per quanto il luogo fosse mozzafiato, alcuni imprevisti hanno reso un po’ movimentata la nostra visita alla Monument Valley, tant’è che alla fine abbiamo deciso a malincuore di farla concludere prima del previsto. A nostra discolpa posso però dire che la Monument Valley era una tappa non prevista del nostro viaggio, aggiunta in fretta e furia dopo la decisione presa qualche giorno prima di visitare Las Vegas.

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Ma veniamo agli imprevisti: innanzitutto l’ingresso al parco è a pagamento ($20 a macchina oppure $10 a persona), e la valle si può visitare solamente seguendo il percorso indicato (nel senso che oltre al percorso non esistono proprio altre strade). Ma la cosa più interessante è che il percorso non è asfaltato, ma è in parte in terra battuta e in parte e in sabbia. Questo potrebbe non essere un problema se siete dotati di un SUV, ma non se come noi siete dotati una Ford Focus. Se poi nessuno (né essere umano, né cartello) vi avvisa di questo, potreste trovarvi felicemente impantanati in una duna di sabbia, con la macchina che non va né avanti né indietro. E fidatevi, può capitare: a noi infatti è capitato. E non è stato un bel momento (ricordo la temperatura di 42°C). Per fortuna una coppia di turisti tedeschi ci ha aiutato a spingere la macchina (e noi ci siamo sdebitati facendo loro un servizio fotografico davanti al John Ford’s point). Insomma, molto bella la Monument Valley ma dopo essere rimasti bloccati con le ruote nella sabbia per ben due volte, e con l'ansia di dover affrontare una salita sul terreno sabbioso, abbiamo deciso che non era il caso di procedere e abbiamo fatto marcia indietro. Per la cronaca: la salita l'abbiamo dovuta poi fare 3 volte (prendendo pure la rincorsa) prima di riuscire a farcela. 


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E quindi i miei consigli sono:
Se volete visitare la Monument Valley e non siete muniti di un Suv, approfittate dei tour organizzati. Verrete fatti accomodare su un fuori strada da una decina di posti, e una guida vi darà informazioni sui punti di maggior interesse. L’itinerario è il medesimo sia per i tour organizzati che per i singoli, con  la piacevole sicurezza che se fate parte di un tour organizzato non rischierete di rimanere con l’auto bloccata in una duna di sabbia. In alternativa sono disponibili anche tour singoli, ma ovviamente sono più costosi. I tour possono essere acquistati direttamente all’entrata della Monument Valley e non richiedono prenotazione.

Insomma, la Monument Valley è fantastica, gli scenari sono meravigliosi e ci si sente veramente come in un film western (sapevate che la Monument Valley è diventata famosa proprio dopo essere stata utilizzata da John Ford come set per i suoi film western?).
Visitarla è stata un'esperienza unica (in tutti i sensi)!



E ora un po' di foto!
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Questa è quella che mi piace di più di tutte:
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              Vi ricordo che  QUI potete leggere tutti i post sulla mia vacanza Usa on the road 
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